#Blog EllePì - Lo sguardo del lavoroperlapersona sul lavoro che arriva in Vallesina
La Biblioteca La Fornace di Moie ha ospitato l’evento "Amazon, si apre il sipario. Quali aspettative?", un incontro promosso dal Comune di Maiolati Spontini in collaborazione con la Fondazione Lavoroperlapersona ETS. L’iniziativa ha riunito rappresentanti del settore, amministratori locali e cittadini per un confronto sui cambiamenti che l’arrivo del colosso dell’e-commerce comporterà per il territorio della Vallesina.
Ad aprire l’evento, il sindaco di Maiolati Spontini, Tiziano Consoli, il quale ha sottolineato l'importanza di non essere semplici spettatori d’innanzi all’apertura di questo nuovo importante scenario: “I comuni devono essere i protagonisti. Il nostro desiderio è quello di ascoltare l’opinione di tutta l’area della Vallesina in senso ampio, chiedendoci quali siano le possibili strade che questa opportunità apre nel nostro territorio. Mi auguro che le idee dei comuni convergano nel creare, con Amazon, un patto territoriale: dobbiamo cogliere l’opportunità e allo stesso tempo tutelare le piccole-medie imprese, con la speranza che sarà possibile costruire un valido patto sociale a livello lavorativo”. L’intento è stato di accogliere e condividere le istanze del territorio e dei suoi cittadini.
A seguire Gabriele Gabrielli, presidente della Fondazione Lavoroperlapersona ETS, ha portato al centro dell’attenzione il tema del lavoro: “Amazon interessa primariamente il lavoro e si interfaccia con tante altre dimensioni, la finalità di questo evento è quella di leggere questa novità con le lenti pulite, razionali, capaci di guardare il tutto e non solo le singole parti, dialogando con serenità e mantenendo uno spirito vigile. Dobbiamo porre attenzione alla lettura di questo evento alla luce del bene comune di persone e territorio, ascoltando una pluralità di voci e mettendo a confronto aspettative ed esigenze. Quando arriva un nuovo lavoro sulla scena si aprono le porte, lo si invita ad accomodarsi per dialogare e valutare tutte le implicazioni. Dobbiamo sempre ricordare che è il lavoro che deve servire la persona, perché quando è la persona a servire il lavoro le cose non funzionano. È questo lo sguardo che guida la nostra attenzione e che ci ha fatto accogliere questa iniziativa”.
Così, si apre la prima parte dell’evento: Sguardi sul lavoro che arriva. Ad aprire le fila della tavola rotonda, Lorenzo Fiordelmondo, sindaco di Jesi, il quale ha parlato della necessità di istituire un patto tra Amazon e le comunità locali, sottolineando il potenziale impatto occupazionale, economico e sociale dell’azienda. Si è evidenziato come il territorio debba essere in grado di accogliere e gestire questi cambiamenti senza perdere la propria identità produttiva e sociale. “Dobbiamo cogliere l’opportunità e difendere con forza la natura lavorativa già esistente sul territorio, non dobbiamo diventare dipendenti da Amazon.” Fiordelmondo ha inoltre posto l’attenzione su temi potenzialmente critici come viabilità, sovraffollamento, possibile incremento degli affitti e necessità di nuove infrastrutture, che dovrà andare parallelamente ad un adeguato sostegno sociale. “A livello istituzionale dobbiamo stipulare un patto di occupazione tra Amazon e le singole comunità, grazie alla mediazione dei sindacati: un territorio che si conforma con una compagine unica, che può dare direzioni uniformi. Dobbiamo aumentare la robustezza tra il territorio e Amazon attraverso un accordo di programma”.
Massimo Stronati, presidente di Interporto Marche S.p.A., ha sottolineato l'importanza del trasporto ferroviario per garantire la sostenibilità dell’impatto di Amazon, ridurre l’impatto ambientale ed agevolare la mobilità. La realizzazione di nuove infrastrutture e il potenziamento del trasporto pubblico saranno determinanti per evitare il sovraffollamento attorno al polo logistico. Tuttavia, parlare di Amazon, dice Stronati, significa parlare di una forza che crea relazioni standardizzate senza possibilità di negoziati; pertanto, subentra la necessità di articolare meglio tali relazioni. Infine, una grande attenzione dovrà essere rivolta ai collegamenti: “una volta acceso Amazon, la filiera deve funzionare”. Bisognerà fare i conti con lo sviluppo industriale del territorio: si restringerà o allargherà?
Giovanni Giovannelli (Responsabile CISL ast Jesi Senigallia Fabriano) ha espresso preoccupazione per la sicurezza sul lavoro, evidenziando che il settore della logistica è tra quelli con il più alto tasso di infortuni. Ha inoltre sollevato il tema del welfare aziendale, suggerendo che le aziende potrebbero destinare risorse per il sostegno alle famiglie, ad esempio attraverso aiuti per l’affitto e per le rette degli asili nido. Ha sollevato anche il problema dell’uniformazione: si potrà avere una flessibilità governativa o bisognerà uniformarsi? Alla fine di tutto, ricorda Giovannelli, dovremo fare i conti con il player più importante di questo gioco, ovvero la Regione Marche.
A seguire, Michele Cardinali (Fondazione Lavoroperlapersona ETS) apre la seconda tavola rotonda dal titolo: Le lenti del territorio della media Vallesina. “Questa novità provoca una reazione che vogliamo osservare a partire dalle lenti del territorio: in qualità di primi cittadini quali sono le vostre principali preoccupazioni e prospettive?” I sindaci dei comuni della Vallesina hanno espresso pareri contrastanti. Andrea Cesaroni (Castelbellino) ha evidenziato i benefici occupazionali e il potenziale incremento delle nascite legato alla crescita dell’occupazione. Fabrizio Chiappa (Poggio San Marcello) ha posto l’attenzione sulla necessità di un piano abitativo sostenibile per evitare cementificazioni eccessive e valorizzare il patrimonio edilizio esistente, recuperando le molte strutture in stato di abbandono. Luca Possanzini (Mergo) ha parlato del divario crescente tra le aree industrializzate della costa e quelle montane dell’entroterra, sottolineando la necessità di un riequilibrio territoriale e di investimenti mirati. Fausto Sassi (Rosora) ha manifestato timori per le piccole imprese artigianali locali, che potrebbero risentire della presenza di un colosso come Amazon e della sua capacità di centralizzare il mercato. Giuseppe Montesi (Castelplanio) ha invece visto nell’arrivo dell’azienda una possibilità per incentivare il ripopolamento e ridare vita a strutture ormai in disuso.
Amicucci Cristina (Chiaravalle) e Thomas Cillo (Monte San Vito) hanno espresso unitamente preoccupazioni sulla mobilità e sulla necessità di sviluppare trasporti sostenibili in un contesto in cui le informazioni sull’impatto occupazionale di Amazon sono ancora incerte. “Non sappiamo quanti lavoratori verranno assunti e con quali modalità”, ha dichiarato Cillo, chiedendo maggiore chiarezza da parte della Regione e sottolineando la necessità di un piano infrastrutturale aggiornato, vista la crescita della residenzialità che l’arrivo di Amazon potrebbe comportare.
Maria Laura Rossi, assessore alla cultura di Monte Roberto, ha invitato a una vigilanza costante per evitare ripercussioni negative sulle aziende locali e sulla qualità della vita dei lavoratori. “Amazon può essere un’opportunità per ripopolare molti borghi ormai svuotati, ma serve una grande attenzione alle dinamiche sociali e lavorative.” L’evento si è chiuso con un appello di Consoli all’unità e alla pianificazione strategica ponendo al centro la Regione Marche come soggetto chiave per la mediazione tra Amazon, i comuni e i sindacati. È stata avanzata la proposta di affidare al sindaco di Jesi il compito di raccogliere tutte le istanze sollevate durante l’evento e formalizzarle in un documento di indirizzo per Amazon e le istituzioni locali.
L’arrivo di Amazon nella Vallesina è dunque una grande opportunità, ma anche una sfida. Il territorio dovrà trovare un equilibrio tra sviluppo industriale, tutela delle realtà locali e benessere sociale. Il futuro dipenderà dalla capacità delle istituzioni di lavorare insieme, costruendo un modello di crescita sostenibile che tenga conto di tutte le esigenze della comunità, con l’obiettivo di trasformare questa novità in un’occasione di sviluppo condiviso per l’intera Vallesina.