News EllePì – Alla ricerca della città perduta: il nuovo EduGame della Fondazione
La Fondazione Lavoroperlapersona ha dato vita a un gioco per far riflettere i ragazzi delle scuole secondarie di primo grado di Offida sul concetto di città quale strumento di inclusione, integrazione e luogo di accoglienza.
Il gioco si è svolto venerdì 22 aprile e sabato 23 aprile con la restituzione presso il Teatro Serpente Aureo di Offida, a cui hanno partecipato anche il Sindaco, la Giunta Comunale e i genitori dei ragazzi. In questa occasione è stato anche proiettato il film Tutti per uno. Con noi anche gli amici di Rondine Cittadella della Pace.
La città rappresenta il cuore della esperienza comunitaria contemporanea, è uno spazio che si apre al mondo e viene da quest’ultimo arricchito, modellato e trasformato. Saper accogliere e saper includere rappresentano, dunque, due “competenze” fondamentali per i cittadini di domani, soprattutto in un mondo che assiste quotidianamente a migrazioni che ci interrogano e che, per quanti sforzi facciamo, ci obbligano ad una in presa in carico responsabile.
La città, dunque, diventa il luogo ed il momento principale di scambio di vite, esperienze e realtà che tendono a sfumarsi, pur nella loro diversità. La città come spazio non più conchiuso ma aperto: deve rendersi non solo tollerante ma accogliente nei confronti di coloro che vi con-vivono. Un processo che ci spinge, da una parte, ad aumentare quanto più possibile i momenti di integrazione e, dall’altra, rimuovere ciò che impedisce o limita tale processo.
Il tema della attività dell’anno scorso è stato quello del trovarsi altrove, una situazione esistenziale che genera conflitto per la necessità di dover ripensare un luogo da chiamare casa; quest’anno, invece, ci è piaciuto esplorare proprio il senso e il luogo stesso del nostro essere “a casa” nella nostra quotidianità cittadina, passando, però, attraverso i racconti dei tanti luoghi lontani che, invisibili, sono proprio accanto a noi e attraverso gli occhi dei bambini che lottano “giocando” per una maggiore integrazione.
Tale obiettivo può essere raggiunto, a nostro avviso, grazie ad una riflessione più ampia sulle città del mondo, città che sembrano estremamente distanti e lontane ma che, invece, in modo invisibile, attraversano la nostra vita. Insomma, stimolare accoglienza attraverso la conoscenza delle realtà altre, affinché si possa riuscire a trasformare la propria città in luogo di dignità per tutti coloro che vi abitano.