Incontri EllePì – L’epoca della trasparenza? – 5 giugno 2014
L’EPOCA DELLA TRASPARENZA?
Quali sfide e quali opportunità nella società nelle organizzazioni e nel web
Giovedì 5 giugno, ospiti degli amici della libreria Mondadori in via Piave a Roma, si è svolto il quinto appuntamento con Linguaggi EllePì, un ciclo di incontri organizzati dalla Fondazione Lavoroperlapersona per riflettere e discutere di argomenti cari alla Fondazione attraverso una prospettiva multidisciplinare. L’iniziativa: “L’Epoca della Trasparenza? Quali sfide e quali opportunità nella società nelle organizzazioni e nel web” è stata l’occasione per dibattere sul tema della trasparenza nei diversi ambiti del sociale.
La trasparenza è un concetto che sembra assumere molteplici significati e sfaccettature e pone differenti sfide e opportunità in ambito professionale, istituzionale e delle relazioni interpersonali. Da una parte l’opinione pubblica e i cittadini domandano alle organizzazioni e istituzioni di comunicare in maniera chiara. Queste richieste se contribuiscono a una società più aperta e consapevole creano allo stesso tempo complessità (Vattimo, 2000). Ma trasparenza non significa solo “non nascondere nulla”. Si tratta anche di un’attitudine più generale all’“apertura” che è essenziale e caratterizza ormai anche la rete rendendo possibili forme di collaborazione nuove e innovative (ad esempio “open source” o “open innovation”). Nascondersi nell’era del digitale: è ancora possibile? Ha ancora un senso e un’utilità? Trasparenza come impossibilità di nascondersi o anche come occasione di apertura e creazione di nuove forme di collaborazione? Queste le domande su cui si sono incentrate le riflessioni dei relatori e il dibattito con i presenti.
Protagonisti dell’incontro sono stati Marco Amicucci, Project manager Amicucci Formazione e Davide Nespolo, Fondazione Lavoroperlapersona. Entrambi i relatori hanno posto l’accento sull’importanza che la trasparenza ha nei diversi contesti della quotidianità. Come ha sottolineato Davide Nespolo ‘Trasparenza non è solo un non nascondersi ma un mettere in comune. La trasparenza è il presupposto per aprirsi alle relazioni e condividere informazione in un’ottica di apertura alle contaminazioni che vengono dall’esterno’. Marco Amicucci a partire da queste riflessioni ha posto l’accento sulla necessità, soprattutto per le organizzazioni, di aprirsi e rendersi permeabili alle intelligenze esterne. In un mondo come quello attuale dove la conoscenza viene largamente diffusa e distribuita, sono ormai parte dell’immaginario storico i vecchi centri di ricerca e sviluppo delle grandi organizzazioni in cui ricercatori ‘in camice bianco’ lavorano esclusivamente per sviluppare idee e conoscenza mantenendo un elevato livello di segretezza. Oggi le informazioni possono essere trasferite in modo talmente facile che sembra impossibile bloccarle. In questo contesto, le aziende non possono impedire questi flussi di informazioni, ma devono capire come utilizzare tutto questo a loro vantaggio.
Diventa fondamentale per le aziende capire quali informazioni esterne portare al proprio interno e quali informazioni interne cedere all’esterno. Ha infatti chiosato Marco Amicucci: “Bisogna costruire la propria reputazione non controllando le informazioni che escono, ma basandosi su cosa faccio e chi sono, sulla costruzione di rapporti di fiducia tra l’organizzazione e l’esterno”. Per questo è necessario capire il rapporto fra trasparenza e chiarezza, perché non ci deve essere trasparenza senza chiarezza. La chiarezza e la trasparenza rendono comoda l’accessibilità alle informazioni e per questo facilitano la rielaborazione delle informazioni condivise. In questo sta la portata innovativa principale della trasparenza, l’apertura dei confini e la permeabilità a input di conoscenza anche esterni all’organizzazione.
Per approfondire
Chesbrough H. (2003) Open Innovation: The New Imperative for Creating and Profiting from Technology. Harvard Business School Press, 2003.
Vattimo G. (2000), La società trasparente, Garzanti, Milano.